Ilya Itin

    Ilya Itin, tra gli eredi più lucidi della scuola pianistica russa, quella che con le dita delle mani riesce a toccare l’intimità delle grandi pagine della letteratura musicale. Perché, come ha raccontato lo stesso Itin, è nel Dna del popolo russo riuscire attraverso l’arte ad esplorare spiritualità e profondità con una sensibilità figlia di una storia fatta di dolori e rinascite, mancanza di libertà e ricerca di emancipazione. Ityn eseguirà le Sonate K 332 e K 457 di Mozart e gli Studi sinfonici op. 13 di Schumann.

    Esploso nel 1996 con la vittoria della medaglia d’oro al Leeds International Piano Competition, dove conquistò anche il Contemporay Music Award e il BBC Audience Award, il cinquantunenne pianista di Ekaterinburg (oggi residente a New York) si era già imposto all’attenzione con il premio speciale Chopin al Cleveland International Piano Competition e con il terzo posto al Gina Bachauer. Poi, una straordinaria carriera internazionale, da solista e accanto alle più importanti formazioni del mondo, tra cui la Cleveland Orchestra, la Filarmonica di San Pietroburgo e la London Philhamornic. Tra i direttori con cui si è esibito, Sir Simon Rattle, Neemi Jarvi, Christoph von Dohnanyi, Yakov Kreizberg, Vassily Sinaisky, Valery Polyansky e Mikhail Pletnev.

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